Il Parco di Villa della Pergola ad Alassio è un raro esempio di parco anglo-mediterraneo interamente preservatosi nella sua estensione originaria.

Il Parco nacque nella seconda metà degli anni settanta dell'Ottocento dal desiderio del Generale Montagu McMurdo e di sua moglie Lady Susan Sarah Napier di realizzare una dimora privata per trascorrere la stagione invernale e la primavera in Riviera. Originariamente l'attuale Villino della Pergola, già Villino Napier, era la residenza estiva dei Conti della Lengueglia.

La villa secentesca era circondata da coltivazioni a terrazza di agrumi, ulivi e carrubi, i cui frutti servivano per nutrire gli animali da soma e caratterizzata da alcune lunghe pergole sulle quali crescevano piante di vite.

Il Generale McMurdo trasformò quello che in origine era un podere agricolo ligure di campagna in un vero e proprio parco di piacere, introducendo molte piante ornamentali e alcune balaustre in terracotta per delimitare i punti panoramici di maggior pregio.

McMurdo, inoltre, fece costruire l'altro edificio principale che sorge all'interno del Parco, Villa della Pergola, e unì i due ampi settori della proprietà con alcuni ponti in legno che permettevano di scavalcare l'antica mulattiera che sale lungo la collina senza mai uscire dal Parco.

Stando alle cronache dell'epoca, con il passaggio della proprietà a Sir Walter Hamilton Dalrymple, nel 1900, il numero delle piante ornamentali si accrebbe enormemente, furono piantati i boschetti di cipressi che ancora oggi dominano il paesaggio e, lungo le grandi pergole del Parco, fecero la loro comparsa le prime rose banksia.

Sir Walter realizzò anche molte delle numerose fontane che ancora oggi si incontrano passeggiando nel parco permettendo l'arrivo delle prime ninfee e piante acquatiche.

Nel 1907 il parco della Villa aveva raggiunto una tale fama e ammirazione che lo scrittore William Scott così lo descrisse nel suo libro dedicato alla Riviera: “Un degno rivale dei giardini di Sir Thomas Hanbury a La Mortola è lo splendido parco di Villa della Pergola, appartenente a Sir Walter Hamilton Dalrymple, qui un genuino amore per la natura, unito ad una intima conoscenza del giardinaggio e ad un bilancio generoso hanno prodotto una delle meraviglie della Riviera”.

Proprio grazie alle parole di Scott, nel 1922 il nuovo proprietario della Villa divenne proprio uno dei figli di Sir Thomas Hanbury, già proprietario della Mortola, Daniel, che iniziò un'opera di sistematico arricchimento delle collezioni di piante presenti nel Parco, facendo trasportare ad Alassio magnifici esemplari di palme washingtonie, dactilifere, canariensis e azzurre, oltre alle cicas messicane, una collezione di cactacee, agavi e aloe provenienti dal giardino di Ventimiglia.

Il Parco assumeva così un aspetto maggiormente esotico e botanico sulla scorta di quanto realizzato dal padre a Ventimiglia. Il parco della Villa prosperò sotto la generosa proprietà degli Hanbury attirando un grande numero di visitatori, compresi alcuni membri della casa reale italiana.

Allo scoppio della guerra la proprietà rimase chiusa e sotto sequestro. La mancanza di cure e le incursioni di animali selvatici determinarono un sensibile deterioramento del parco, situazione che non migliorò durante l'occupazione da parte delle truppe germaniche nel biennio 1943/45.

Dopo la guerra la vedova di Daniel, Ruth avviò alcune opere di restauro, soprattutto nelle zone maggiormente vicine alle due ville, mentre la parte a est, verso Solva, si inselvatichì progressivamente sotto una coltre di acanti, edera, convolvi e rovi che cancellarono sentieri e muretti a secco.

Dopo la morte di Ruth, nel 1982, la proprietà passò di mano e il Parco e le Ville degradarono.

Nel 2006, in seguito alla vendita all’asta giudiziaria, il Parco e le ville che compongono Villa della Pergola sono stati acquistati da una cordata di amici guidata da Silvia e Antonio Ricci per scongiurare una vasta speculazione edilizia.

Successivamente all’intervento di salvataggio, è stato avviato un tenace e accurato restauro del Parco sotto l'appassionata direzione dell'architetto paesaggista Paolo Pejrone.

Oggi il Parco onora e supera gli antichi fasti dei Dalrymple e degli Hanbury, continuando a arricchirsi e ad accogliere nuove collezioni botaniche e piante rare.

Confermandosi oggi, come nei primi anni del novecento, una delle meraviglie botaniche della Riviera e del Mediterraneo, vincitore nel 2022 del concorso "Il Parco più bello d’Italia".

 

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