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Alassio. La città degli innamorati.

14 Feb 2023
  • Redazione
  • Premi e riconoscimenti

 

Alassio è conosciuta in Italia e nel mondo per la sua posizione, i suoi panorami, il suo mare e la sua storia da protagonista dell’Italian Riviera.

Ma il pittoresco e romantico borgo ligure è anche celebre per essere la città degli innamorati.

“Alassio Città degli Innamorati” è infatti il marchio che accompagna Alassio e il suo celebre Muretto dal 2007.

Questo perché ad Alassio sembra che tutto parli d’amore: dai fiori alle numerose opere d’arte presenti nella cittadina, come la rappresentativa statua in bronzo “Innamorati” di Eros Pellini.

Alassio città degli innamorati a tutti gli effetti, con tanto di ciliegina sulla torta, o meglio, dolcetto sulla torta, dal nome che è tutto un programma: i baci di Alassio.

 

IL MURETTO

Nella via principale di Alassio si trova il famoso “Muretto”, luogo dove i giovani da sempre si riunivano, si conoscevano, si scambiavano i primi baci e si innamoravano.

Proprio qui è infatti situata la statua di bronzo “Innamorati” di Eros Pellini (che consigliano di toccare, per la precisione strofinare il piede sinistro della ragazza: sembra porti fortuna in amore), oltre alla celebre opera “Les Amoreaux” di Raymond Peynet, le “Cicogne d’acciaio” di Mastroianni e la cassetta della posta del concorso “La più bella lettera d’amore” che raccoglie le più belle lettere provenienti da tutta Europa: ogni anno proprio nel giorno di San Valentino vengono elette le venti più belle.

Ma dove nasce il muretto? Anche la sua storia è interessante.

Quello che oggi è un vero e proprio simbolo, in passato era un muro spoglio e grigio: fu alla fine degli anni cinquanta che al suo ideatore, Mario Berrino, venne l’idea di rivestirlo con curiose piastrelle di ceramica

Era il 1953, e da un incontro con Ernest Hemingway (proprio lui!), abituale frequentatore del Caffè Roma, situato di fronte al Muretto, nacque l’idea di riprodurre le firme dei personaggi celebri e illustri su delle lastre di terracotta, tutte diverse, e decorare così il muretto.

Le prime tre piastrelle vennero collocate clandestinamente all’alba: Hemingway, Quartetto Cetra e Cosimo di Ceglie.

Constatato che nessuna protesta si era levata in seguito a questa azione artistica, nei giorni seguenti vennero aggiunte altre piastrelle.

E da allora non si è mai smesso di decorare il muretto con questi variopinti autografi su ceramica. Si contano a oggi circa mille piastrelle, tutte diverse l'una dall'altra per forma e colori.

Passeggiando lungo il muretto ci si può divertire a scovare le firme di personalità appartenenti al mondo dell'arte, della cultura, dello spettacolo, dello sport, del giornalismo: da Ernest Hemingway a Mike Bongiorno, da Fred Bongusto a Lucio Dalla e Fausto Coppi, fino a Fabrizio De André, Vittorio De Sica, Sandra Mondaini, Wanda Osiris e centinaia di altri.


I BACI

Alassio parla d’amore anche nel suo dolce caratteristico: i baci di Alassio.

Le golose e rotonde delizie dal cuore di cioccolata il cui gusto è esaltato dalla presenza di nocciole sono una vera istituzione sin da quando il signor Pasquale Balzola, l'inventore dei famosi Baci di Alassio li inventò al Caffè Pasticceria Balzola, locale storico d’Italia, da dove questo prodotto, sin dai tempi di D’Annunzio e della Duse, si è inserito nella tradizione dolciaria italiana.

 

L’ORIGINE DEL NOME

Una potente storia d’amore è all’origine del nome di Alassio.

Alaxia infatti, l’antica Alassio, deve il suo nome alla principessa Adelasia, fuggita per amore con il suo amato e rifugiatasi nell’incantevole località collinare di Vegliasco.

Tutto nasce dall’avvincente storia di Adelasia e Aleramo, riportata dal cronista Jacopo dei Bellingeri, detto Jacopo d’Acqui, è ambientata attorno all’anno 1.000.

Aleramo era un giovane e stupendo coppiere alla corte di Ottone I di Sassonia di cui Adelasia, figlia dell’imperatore, si innamorò perdutamente.

I due giovani, il cui amore impossibile, ritenuto "poco nobile" da Ottone che tentava in ogni modo di contrastarlo, cresceva ogni giorno di più.

Temendo l’ira del padre di lei, decisero di fuggire dalla Germania, insieme. Dopo essersi segretamente sposati, raggiunsero la Liguria, dove si stabilirono sulla collina alle spalle di Alassio, ai piedi del Monte Tirasso, dove Aleramo divenne carbonaio, mentre Adelasia si dedicava al ricamo.

Ottone era furioso, e cercò in lungo e in largo i due giovani senza però mai riuscire a trovarli.

Gli anni passarono, fino a quando l’Imperatore scese in Italia per combattere i Saraceni.

Dopo una avventurosa battaglia, peripezie e dimostrazioni di valore, grazie ai buoni uffici del Vescovo di Albenga e al valore dimostrato in battaglia da Aleramo e da suo figlio, figlio anche di Adelasia, Ottone si , si riconciliò con la figlia e con il genero e investì Aleramo e la sua progenie dei marchesati di Acqui, del Monferrato e di Savoia.

Gli concesse inoltre tanta terra quanta fosse stato in grado di raggiungere a cavallo in tre giorni.

E proprio lì, quello stesso luogo in cui si erano rifugiati gli innamorati, prese il nome di Alaxia, in onore della principessa.

E, con il passare degli anni, si trasformò nell'attuale Alassio.

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