Molti sono i simboli della città di Alassio, e tutti hanno un comun denominatore: l'amore, nelle sue molte forme e declinazioni.
L'amore romantico, l'amore combattutto e che trionfa, i baci e il romanticismo, fino alla nobile arte della scrittura di missive d'amore.
Tutto è collegato al sentimento più celebrato, a partire dalla leggenda che è dietro alla fondazione della città di Alassio e al suo nome. Fu una storia d'amore a far nascere la cittadina perla della Riviera Ligure, città dal fascino raffinato.
Doveroso dunque partire dall'inizio.
Adelasia era la figlia dell'Imperatore del Sacro Romano Impero, Ottone di Sassonia. Aleramo era un semplice scudiero. I due si innamorarono, e come facile immaginre il sentimento tra i due giovani venne contrastato con forza dal padre di lei, l'Imperatore, che desiderava per la figlia un marito di più nobile lignaggio.
L'opposizione a tale amore fu così strenua e dolorosa che la coppia decise di sposarsi segretamente per poi fuggire insieme nelle terre di cui era originaio Aleramo. I giovani si stabilirono alle falde del monte Tirasso, luogo dove oggi è ancora possibile visitare il santuario della Madonna della Guardia.
Qui condussero una vita umile, legata da un amore profondo. Quando Ottone scese in Italia per affrontare i Saraceni, Aleramo si unì assieme ai figli avuti da Adelasia alle truppe dell'imperatore, in incognito, ma mostrando coraggio e valore in battaglia, permettendo con la sua intelligenza strategica e con il suo valore in combattimento, di vincere la guerra.
Fu allora che Ottone, venuto a conoscenza dell'identità del valoroso combattente, grazie anche all'intercessione del Vescovo di Albenga, concesse la propria, sincera, benedezione alla coppia e investì Aleramo dei marchesati di Acqui, del Monferrato e di Savoia.
E nel luogo in cui i giovani si stabilirono dopo la loro fuga, fondò una città a cui venne dato il nome di Alaxia in onore della principessa sua figlia.
Un luogo nato da un trionfo d'amore. E che nel 2007 ha ufficialmente ricevuto il marchio di Città degli Innamorati, a premiare una città che ha negli anni valorizzato il sentimento con iniziative, arte e cultura.
Uno dei suoi simboli è sicuramente il suo Muretto. Un gioiello artistico, ideato da Mario Berrino nel 1953, e che è decorato da oltre mille piastrelle colorate e irregolari, firmate da personaggi illustri mondo del cinema, della televisione, della moda, dello spettacolo e dello sport che da qui sono passati.
Tra i più illustri sicuramente Ernest Hemingway, che fu anche partecipe della creazione di questo luogo simbolico. Mario Berrino, proprietario allora del celebre Caffè Roma, sottopose all'amico Ernest Hemingway l'idea di trasformare il "rustico muricciolo che arginava il giardino pubblico in un susseguirsi di piastrelle irregolari, vivacemente colorate" che si trovava di fronte al bancone del suo bar in un luogo che avrebbe riportato le firme dei più illustri clienti del Caffè Roma . L'dea piacque allo scrittore, che la approvò e il giorno successivo nacque il Muretto.
Mario Berrino "indimenticato artista, indimenticabile innamorato di Alassio", è una figura di importanza centrale per Alassio e il suo sviluppo.
Proprietario del Caffè Roma come già detto, ma anche prolifico e celebrato artista, si deve a lui uno dei simboli più riconosciuti e amati: la coppia di pesci che si baciano.
Ne esistono oggi due versioni, recentemente restaurate: una posizionata sul Muretto e un'altra all'ingresso della città.
Anche l'idea di questa opera nasce da una cena romantica. Mario Berrino cercava un'idea per la scatola dei Baci di Alassio del suo Caffè Roma, e una sera, durante una cena fuori con sua moglie, ordinò una frittura di pesce. Dopo averla mangiata nel suo piatto rimasero due lische, una che baciava l'altra...
La dolce coppia di pesci sono oggi anche il simbolo del logo di Visit Alassio, ente di promozione turistica ufficiale della città
Ma sul Muretto si trovano altre opere d'arte che celebrano l'amore, come la rinomata statua "Les Amoreux" di Raymond Peynet, o la statua in bronzo degli "Innamorati" di Eros Pellini, di cui si dice che toccando il piede della ragazza in bronzo ci si sposi entro l’anno.
E ancora le Cicogne di acciaio di Mastroianni: toccando la zampa di una delle due cicogne con il cuore gonfio di speranza, l'amore verrà presto a far visita anche ai più pessimisti.
Sul Muretto si trova anche un'altra creazione di Mario Berrino: la cassetta della posta del concorso "la più bella lettera d'amore", che dal 1975 raccoglie le più belle missive romantiche provenienti da tutta Europa. Ogni anno viene premiata la più bella con una cerimonia dedicata.
Ma veniamo alla parte "dolce" dell'amore: i Baci di Alassio.
Celebri in tutto il mondo e simbolo gastronomico di pasticceria, i Baci sono sfiziosi pasticcini dolcissimi con un cuore di cioccolata.
Secondo la tradizione, la loro creazione si deve a Rinaldo Balzola, pasticcere della Real Casa Savoia e proprietario di del Caffè Pasticceria Balzola, oggi locale storico d'Italia. Pensati e creati intorno al 1910, circa quindici anni dopo i loro progenitori piemontesi, i “baci di dama”, si sono negli anni ritagliti un posto, meritatamente, nella gloriosa tradizione dolciaria italiana.
Tanti dunque i simboli dell'amore ad Alassio, meta ideale per una romantica fuga di coppia con una persona speciale.
E ancora molti altri sono da cercare e da trovare. Immateriali, come il fascino e la bellezza del mare, o un tramonto da godere mano nella mano, o ancora le suggestioni di un borgo ricco di storia, arte e cultura, dove tra un bacio di Alassio e una passeggiata sul longomare, l'atmosfera non manca.
E naturalmente, una romantica visita ai Giardini di Villa della Pergola, dove ammirare la fioritura più grande d'Europa del fiore dell'amore, gli Agapanti!
L'amore si trova con gli occhi di guarda. E sicuramente Alassio, con la persona giusta, è un luogo dove è più facile trovarlo.