Dal 5 al 10 dicembre nella canonica sconsacrata di San Carpoforo, presso il Centro Brera di via Formentini 10 a Milano, Matteo Carassale esporrà la sua personale fotografica dal titolo "Fiori rubati".
Matteo, che magistralmente e con arte fotografa i Giardini di Villa della Pergola sin dalla loro apertura nel 2012, ma di cui anche Villa della Pergola Relais & Châteaux e il Ristorante Nove nei loro ritratti vantano la sua "mano", racconta in occasione della sua personale:
"Amo i fiori, me ne sono sempre occupato. Durante la pandemia giravo per i borghi della mia Liguria a “rubarne” in ogni dove: nei prati, lungo i sentieri, persino sulle strade. Allora acquistarli nei negozi non era possibile. Io li coglievo dove si poteva. Poi, in uno dei miei momenti pensosi, ho deciso di ritrarli in studio, sottraendoli all’aria aperta.
Ne ho colto l’essenza immortalandoli dentro a un vaso, in una atmosfera crepuscolare. Ne è nata una mostra, Fiori rubati appunto, che si potrà vedere dal 5 al 10 dicembre prossimo presso la Galleria Blanchaert in via Formentini 10 a Milano".
La mostra, curata dal gallerista di arte contemporanea e critico d’arte Jean Blanchaert, con il coordinamento di Irina Eschenazi Focsaneanu,è un viaggio «intimista» tra papaveri, calle, rose bansksiae, viburni, mimose, ginestre, glicini, foglie di nespolo e di fico. Un percorso emozionale tra boccioli chiusi e corolle aperte, petali carnosi o appena sfioriti, steli eretti o già reclinati. Soggetti ritratti dal loro inizio alla fine, nel rapido ciclo della vita "quasi a voler esorcizzare il tempo immobile del confinamento forzato", con le parole di Carassale.
"Una sorta di time-lapse delle tre tappe della nostra esistenza: giovinezza, età adulta, senilità: così racconto i passaggi di un ciclo completo, dall’esplosione vitale al decadimento".
Le foto protagoniste dell'evento sono 53, tutte di piccole dimensioni e tutte racchiuse in cornici vecchie, a tratti rovinate, quasi come degli ex voto.
La tecnica utilizzata per realizzarle non si avvale di alcun passaggio in post-produzione: il risultato è frutto del suo personale utilizzo della luce e della lunga esposizione.
"Ho inventato una sorta di tecnica fotografica che possiamo definire di ripresa — spiega —. E voluto dare movimento a una cosa che movimento non ha, cioè la fotografia. Blanchaert di me ha detto che sono “un bordigotto in trans” perché quando scattavo queste fotografie testa e mani andavano da sole. Vero. Ancora oggi mi chiede se a Bordighera sia rimasto qualche fiore. Sì, è rimasto" (citazioni dall'articolo comparso sul Corriere della Sera).
La mostra
Matteo Carassale - Fiori rubati
Inaugurazione martedì 5 dicembre, ore 17.00 -21.00
Apertura: dal 5 dicembre al 10 dicembre 2023
Orari: h.15.00 – h.19.00 o su appuntamento
Centro Brera, Chiesa di san Carpoforo
via Marco Formentini, 10 Milano